LIBRI

OGNI TEMPO È BUONO PER CERCARE RELIQUIE

Un raro capolavoro dell’arte orafa del ‘300 è custodito con cura devozionale nelle mura di un monastero di Gualdo Tadino, antichissima città dell’Umbria, nel cuore del centro Italia. È un calice, vera eco del medioevo italiano e testimonianza impressionante non solo della storia dell’arte, ma anche di coloro i quali lo hanno realizzato, e se ne sono presi cura nel tempo.

L’autrice, Caterina Calabresi, docente di storia dell’arte nel locale liceo scientifico, sente la missione di rammentarne il valore proprio durante la pandemia da Covid-19. È con l’avvio della didattica a distanza che la lectio magistralis sul manufatto si trasforma in un viaggio nell’arte e nella storia, talvolta anche personale e interiore.

Ogni momento è buono per cercar reliquie, specialmente il tempo che ci costringe a pensare.

CUM TUCTE LE CREATURE - ARTE E ANIMALI

All’animale, nel corso dei secoli, l’essere umano ha attribuito significati molteplici e spesso contraddittori: lo ha denigrato e temuto, ma anche esaltato, ammirato e venerato. Ne ha fatto oggetto di culto, emblema di virtù o vizio, simbolo sacro o profano, caricandolo di una simbologia sempre più articolata e sofisticata, fino a trasformarlo in una vera e propria metafora dell’universo. L’animale è diventato, così, strumento di narrazione, chiave di lettura del mondo, incarnazione di forze primordiali, specchio dell’animo umano e dell’ordine cosmico.

“Cum Tucte le Creature – Arte e Animali”, attraverso testi e immagini, propone una lettura ampia e simultanea di un campo d’indagine affascinante, in cui gli animali non sono semplici presenze accessorie, ma materia viva e centrale nella costruzione di una scienza enciclopedica dell’immaginario.

È soprattutto nel momento in cui si intrecciano con i sentimenti, le paure e i desideri degli uomini che gli animali rivelano la loro potenza evocativa: diventano portatori di senso, protagonisti di visioni simboliche, prodigi di natura capaci di suscitare emozioni profonde e riflessioni senza tempo. Ed è in questa relazione, intensa e ambivalente, che si sprigiona la loro commovente bellezza.

LE PIEVI DI GUALDO TADINO​

Questa pubblicazione intende far luce sulle pievi di Gualdo Tadino, notevole patrimonio storico, artistico e culturale, affinché questi elementi non cadano nel dimenticatoio e per avvalorare ancora una volta le testimonianze di una storia grande ed importante, intessuta sui valori di gente che lavorava nelle campagne a stretto contatto con la terra e che nella pieve vedeva l’incarnazione della speranza e della presenza di Dio.

Il territorio di Gualdo Tadino è costellato da una miriade di chiese, grandi e piccole, alcune delle quali risalenti ad epoche remotissime. Proprio per il valore storico che esse ricoprono, sono già state esaminate da nostri concittadini; tuttavia si è potuto notare che, nonostante siano copiose le notizie sulle chiese più famose, non era mai stato realizzato un percorso monografico sulle pievi, ubicate presso i borghi rurali del nostro comune. Perciò, sospinti dalla forte curiosità di conoscere un aspetto poco noto della città, ci siamo inoltrati in questo studio con un entusiasmo che ci ha coinvolto in modo progressivo.

NOSTRADAMUS - COME UNA BELLA FIABA: MATTEO DA GUALDO E IL SUO TEMPO

Il progetto nasce all’interno del Liceo della Comunicazione di Gualdo Tadino, in risposta a una proposta del Comune di Gualdo Tadino e della Regione Umbria, in occasione della mostra “Matteo da Gualdo. Rinascimento eccentrico tra Marche e Umbria”.
L’obiettivo è valorizzare la figura del pittore Matteo da Gualdo, artista centrale nel raccontare la società gualdese tra la fine del Trecento e tutto il Quattrocento, un periodo storico segnato da guerre, carestie, pestilenze e profonde trasformazioni religiose e sociali.

Le opere di Matteo sono testimoni del tempo: raccontano le paure, la devozione popolare e le influenze artistiche di altre scuole (Foligno, Camerino, Urbino, Gubbio). La posizione geografica strategica di Gualdo contribuì a questi scambi culturali.

Da queste premesse è nato il progetto “Nostradomus”, una guida illustrata pensata per i giovani gualdesi, che racconta in modo semplice e visivo la storia cittadina: eventi politici, crescita urbana, trasformazioni sociali, monumenti e opere d’arte. Il fine educativo è sensibilizzare i ragazzi alla tutela del patrimonio artistico e storico.

OGNI TEMPO È BUONO PER CERCARE RELIQUIE

Un raro capolavoro dell’arte orafa del ‘300 è custodito con cura devozionale nelle mura di un monastero di Gualdo Tadino, antichissima città dell’Umbria, nel cuore del centro Italia. È un calice, vera eco del medioevo italiano e testimonianza impressionante non solo della storia dell’arte, ma anche di coloro i quali lo hanno realizzato, e se ne sono presi cura nel tempo.

L’autrice, Caterina Calabresi, docente di storia dell’arte nel locale liceo scientifico, sente la missione di rammentarne il valore proprio durante la pandemia da Covid-19. È con l’avvio della didattica a distanza che la lectio magistralis sul manufatto si trasforma in un viaggio nell’arte e nella storia, talvolta anche personale e interiore.

Ogni momento è buono per cercar reliquie, specialmente il tempo che ci costringe a pensare.

CUM TUCTE LE CREATURE - ARTE E ANIMALI

All’animale, nel corso dei secoli, l’essere umano ha attribuito significati molteplici e spesso contraddittori: lo ha denigrato e temuto, ma anche esaltato, ammirato e venerato. Ne ha fatto oggetto di culto, emblema di virtù o vizio, simbolo sacro o profano, caricandolo di una simbologia sempre più articolata e sofisticata, fino a trasformarlo in una vera e propria metafora dell’universo. L’animale è diventato, così, strumento di narrazione, chiave di lettura del mondo, incarnazione di forze primordiali, specchio dell’animo umano e dell’ordine cosmico.

“Cum Tucte le Creature – Arte e Animali”, attraverso testi e immagini, propone una lettura ampia e simultanea di un campo d’indagine affascinante, in cui gli animali non sono semplici presenze accessorie, ma materia viva e centrale nella costruzione di una scienza enciclopedica dell’immaginario.

È soprattutto nel momento in cui si intrecciano con i sentimenti, le paure e i desideri degli uomini che gli animali rivelano la loro potenza evocativa: diventano portatori di senso, protagonisti di visioni simboliche, prodigi di natura capaci di suscitare emozioni profonde e riflessioni senza tempo. Ed è in questa relazione, intensa e ambivalente, che si sprigiona la loro commovente bellezza.

LE PIEVI DI GUALDO TADINO

Questa pubblicazione intende far luce sulle pievi di Gualdo Tadino, notevole patrimonio storico, artistico e culturale, affinché questi elementi non cadano nel dimenticatoio e per avvalorare ancora una volta le testimonianze di una storia grande ed importante, intessuta sui valori di gente che lavorava nelle campagne a stretto contatto con la terra e che nella pieve vedeva l’incarnazione della speranza e della presenza di Dio.

Il territorio di Gualdo Tadino è costellato da una miriade di chiese, grandi e piccole, alcune delle quali risalenti ad epoche remotissime. Proprio per il valore storico che esse ricoprono, sono già state esaminate da nostri concittadini; tuttavia si è potuto notare che, nonostante siano copiose le notizie sulle chiese più famose, non era mai stato realizzato un percorso monografico sulle pievi, ubicate presso i borghi rurali del nostro comune. Perciò, sospinti dalla forte curiosità di conoscere un aspetto poco noto della città, ci siamo inoltrati in questo studio con un entusiasmo che ci ha coinvolto in modo progressivo.

NOSTRADAMUS - COME UNA BELLA FIABA: MATTEO DA GUALDO E IL SUO TEMPO

Il progetto nasce all’interno del Liceo della Comunicazione di Gualdo Tadino, in risposta a una proposta del Comune di Gualdo Tadino e della Regione Umbria, in occasione della mostra “Matteo da Gualdo. Rinascimento eccentrico tra Marche e Umbria”.
L’obiettivo è valorizzare la figura del pittore Matteo da Gualdo, artista centrale nel raccontare la società gualdese tra la fine del Trecento e tutto il Quattrocento, un periodo storico segnato da guerre, carestie, pestilenze e profonde trasformazioni religiose e sociali.

Le opere di Matteo sono testimoni del tempo: raccontano le paure, la devozione popolare e le influenze artistiche di altre scuole (Foligno, Camerino, Urbino, Gubbio). La posizione geografica strategica di Gualdo contribuì a questi scambi culturali.

Da queste premesse è nato il progetto “Nostradomus”, una guida illustrata pensata per i giovani gualdesi, che racconta in modo semplice e visivo la storia cittadina: eventi politici, crescita urbana, trasformazioni sociali, monumenti e opere d’arte. Il fine educativo è sensibilizzare i ragazzi alla tutela del patrimonio artistico e storico.